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lunedì 18 gennaio 2016

SOLVENTI

I Solventi nel laboratorio di Incisione.


estratto da 
Francesca Genna, I Solventi, in :"Materiali e Metodi per l’Incisione Sostenibile, alcune esperienze", Navarra Editore, 2015, pp.57-63. 


La tossicità dei solventi è il problema più grave per tutti i laboratori delle Accademie di Belle Arti e tanto più per quelli di Grafica d’Arte.
I solventi sono infatti liquidi in grado di dissolvere altri materiali, possono provenire sia da fonti naturali che sintetiche e sono tutti potenzialmente tossici.
In un laboratorio di incisione si usano normalmente una gran quantità di solventi, perché puliscono facilmente ed evaporano rapidamente. Vengono usati petrolio, benzina e/o acquaragia per la pulizia e preparazione delle matrici, per la rimozione delle cere e delle vernici usate per l’acquaforte, per la rimozione di resine e bitumi usate per l’acquatinta e, nella fase finale, dopo le operazioni di stampa, per la pulizia delle matrici inchiostrate, e dei piani ed attrezzi di lavoro.
Tra le Classi dei solventi, la più pericolosa è costituita dagli Idrocarburi Aromatici che si trovano naturalmente nel Petrolio ed alcuni derivati, identificati come dannosi per l’ambiente e la salute.
Questo non significa che non dobbiamo più usare nessun solvente, dobbiamo invece conoscerli, ed essere in grado di scegliere sempre quello “meno tossico” possibile, dove la semplice particella “meno” assume un significato di grande importanza.
Così nel nostro laboratorio di Tecniche Calcografiche Sperimentali all'Accademia di Belle Arti di Palermo abbiamo piano piano completamente abolito i solventi aromatici, oggi del tutto sostituiti da vari tipi di olio e detergenti.

Il primo e più importante solvente nel nostro laboratorio è diventato l’Acqua.
L’acqua viene usata come lubrificante nella fase di preparazione delle lastre ed è fondamentale per il lavoro, la diluizione e per la pulizia dei pennelli nell’applicazione delle vernici acriliche. L’acqua inoltre è il solvente principale dei nuovi inchiostri idrosolubili, ed è l’unica cosa di cui abbiamo bisogno per sviluppare alcuni tipi di fotopolimero.
  






Per quanto riguarda gli Oli, l’olio vegetale ovvero olio di semi alimentare, è ideale per la pulizia degli inchiostri a base olio.Inoltre se mescolato in parti uguali insieme ad uno sgrassatore (sapone spray di tipo casalingo), rimuove gli inchiostri più resistenti come quelli tipografici dai piani di lavoro e dalle matrici
abbiamo cominciato le sostituzioni dei solventi proprio in questo modo nel 2004, ed oggi, alla luce delle esperienze successive, la sostituzione dei solventi con l’olio di semi, ci sembra ancora la più effettiva ed efficiente sostituzione che si possa fare, e forse anche l’unica che possa chiamarsi veramente non tossica: usare olio di semi invece del petrolio è una reale scelta di sostenibilità per la nostra materia. Quella che è la più semplice e può apparire la più insignificante delle operazioni (e che è veramente alla portata di tutti senza alcuno sforzo e senza cambiare nulla nella tecnica e nella resa di stampa) contribuisce realmente ad intraprendere una strada per la sostenibilità dell’incisione. 

L’Olio di vaselina (o paraffina liquida) è spesso preferito dagli incisori, memori del vantaggio di non irrancidire, e quindi della capacità di protezione, per le lastre di metallo, dall’ossidazione e dalla ruggine. Bisogna però sapere che, trattandosi di una miscela di idrocarburi ottenuta dai residui della distillazione del petrolio, è potenzialmente cancerogeno, e non è consigliabile l’uso per le normali operazioni di pulizia che può svolgere l’olio vegetale. 
 Anche se trova largo impiego nell'industria cosmetica e farmaceutica, come nella fabbricazione dell’Olio idratante per bambini, o Baby oil (anche questo prodotto da diverse ditte con nomi diversi), è dannoso anche se può essere utile per rimuovere le vernici bituminose.






Molte delle funzioni richieste in laboratorio dai solventi vengono svolte da saponi e detergenti. Primo fra tutti il sapone di Marsiglia, le sue proprietà sgrassanti erano ben note agli antichi maestri che lo usavano per pulire i residui di olio dai pennelli per la pittura. Una soluzione concentrata di acqua e sapone di Marsiglia, che infatti è prodotto a partire dall’olio vegetale e dal carbonato di sodio, agisce anche da sverniciatore per alcuni acrilici.

Lo sgrassatore Marsiglia è usato come detergente universale, per pulire il piano del torchio ed i piani di lavoro. Proprio per la capacità di dissolvere molti composti, bisogna verificare che la sua azione non risulti troppo violenta, e per questo viene spesso usato diluito con acqua e/o acqua e aceto.

L’Aceto di vino contiene acido acetico tra il 5% e l’ 8% che può sciogliere diverse molecole. Una soluzione di aceto + sale pulisce e deossida i metalli. Una soluzione al 50% di aceto è molto utile nel laboratorio di incisione per pulire i piani in vetro e per stabilizzare il film fotopolimero.

Ed ecco dunque che acqua, aceto, olio di semi, sapone di marsiglia, e sgrassatore sono diventati gli unici solventi di cui abbiamo bisogno per la nostra attività di incisori.







bibliografia:
 Challins 1990; Rossol 2001; Mc.Cann, Babin 2008; Figueras Ferrer, Perez Morales 2008.